Povera la nostra Italia. Provo davvero una grande pena.
Si tratta evidentemente del sapore che resta in bocca a qualcuno un tempo grande che sperimenta quel lento scivolare verso il fondo.
Decadenza
Così la chiamano.
E ormai non c'è più alcun dubbio. siamo un popolo che dopo le lacrime delle madri e il sangue versato per la libertà ha iniziato una parabola verso il basso che pare non aver fine.
Lacrime e sangue sì, quelli veri però. Non quella blasfema figura retorica che viene usata per etichettare leggi che ci toccano solo nel portafogli.
Ma a quanto pare oggi solo questo sta a cuore agli italiani, e ci troviamo avviluppati in un mantello nero di disperazione squallida.
Ecco. questo è l'indice della decadenza di un popolo. Lo squallore della sua disperazione.
Restare con lo sguardo annacquato a fissare il vuoto perchè il crudele destino ci sta lentamente privando dei nostri "Circenses".
Per dieci anni abbiamo combattuto, per dieci abbiamo costruito. Per trenta anni abbiamo divorato. Quando poi è diventato luminosa evidenza che stavamo sbranando il nostro Paese, abbiamo seguito l'omino rubicondo nel paese dei Balocchi.
E dopo altri vent'anni, finalmente, ci viene chiesto conto.
A settanta anni di distanza la storia, di nuovo, bussa alla nostra porta e ci chiede il conto del passato.
Settanta anni fa molti alzarono la testa, e si lanciarono con il cuore in mano in una grande battaglia per il futuro.
Oggi vedo il paese a brandelli, i migliori scappano a destra e a sinistra alla ricerca di soluzioni bizzarre ma il più facili possibile, la maggioranza è china a strappare gli ultimi brandelli di carne da un cadavere ormai spolpato fino all'osso.
E tutti si curano di tenere la testa ben sotto la sabbia, per non vedere quello che è ormai ovvio.
E' finita.
Ciò che la vita fa con gli uomini, la storia lo opera con i popoli. E' giunto il momento in cui ci viene chiesto conto di quello che abbiamo fatto. E tutti pagheranno.
Non sarà giusto. non lo è mai in questi casi. Non lo fu quando i combattenti per la libertà offrirono le loro vite per riparare i danni fatti dalle folle che inneggiavano sotto i balconi. Allo stesso modo non lo è oggi.
Inizia. già vediamo quello che sarà domani. Mentre gli innumerevoli necrofagi ben pasciuti urlano e sbraitano da ogni pulpito quando viene tolto loro un solo boccone, quelli che hanno sempre dato continueranno a dare. E... no non si tratta solo di denaro, si tratta di Speranza.
Come sempre Pandora la troverà in fondo al suo vaso, e la porteranno in trionfo quelli che oggi non si vedono e non si sentono, tanto da convincere gli altri che non ci sono. Ma ci sono, e sono loro che alla fine si stringeranno attorno a Colui che ultimo si ergerà sulla polvere.
venerdì 27 aprile 2012
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